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In questo breve saggio, scritto nel 1910, André Suarès perlustra gli abissi del Dostoevskij uomo e scrittore con una mirabile maestria, restituendoci un ritratto eccezionale e vivido dell'autore russo e della Russia stessa. La pubblicazione della seconda edizione del testo sui Cahiers de la Quinzaine di Péguy fu causa di un leggero dissapore tra Suarès e André Gide che aveva pubblicato, lui anche, un saggio su Dostoevskij e accusava Suarès di averne frainteso la figura. La cancellazione culturale, nella società, è considerata educazione; e un'anima originale, più che al genio, fa gridare allo scandalo. Se le genti del mondo sono una moneta d'oro, perché questa abbia corso è necessario che il pezzo non sia più nuovo, che la battitura cessi di essere netta, che l'effigie non sia più riconoscibile. D'oro o di piombo, un Dostoevskij non permette di essere cancellato. Dello stesso autore è stato tradotto e pubblicato anche Visita a Pascal.

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9798378111411

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