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L'ebraismo da millenni è oggetto di studi di teologi, e non solo, in tutto il mondo. La Bibbia è il libro più diffuso, letto e commentato al mondo. I confronti tra la narrazione biblica e le scoperte scientifiche che nei millenni si sono succedute hanno dato luogo ad una infinità di dibattiti. Ma molto meno frequentemente gli studiosi si sono posti le seguenti domande: Indipendentemente dalla rivelazione dei profeti e dalla sua fondatezza sotto il profilo religioso e scientifico- sulla sola base delle conoscenze dell'epoca- la concezione del monoteismo ha avuto un suo fondamento logico? Quindi il monoteismo si può considerare come uno sviluppo necessario del Pensiero sulle origini e lo scopo dell'universo o aveva concrete alternative che già allora lo escludevano? E le conoscenze dell'epoca che eventualmente, dal punto di vista laico, costituirebbero la base della ""invenzione"" del monoteismo e del racconto biblico, con il prodigioso progresso scientifico intervenuto nel frattempo, non sono diventate esse stesse la base della ""falsificazione"" del monoteismo e del racconto biblico? Con questo studio, non ho certo nutrito l'ambizione di dare risposte esaustive a questi interrogativi, la cui sola formulazione fa già tremare i polsi. Mi sono limitato a suggerire alcune ipotesi di risposte ad alcuni quesiti specifici che si pongono nell'ambito di questi immensi interrogativi, con particolare riferimento al contrasto tra Dna e Pensiero. E su questi punti la mia risposta è stata che, al di là dell'immediata apparenza, il monoteismo e il racconto biblico sono stati sostanzialmente confermati. Ora, la mia ambizione è che teologi e scienziati lo verifichino.

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9781708040734

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